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lunedì 21 novembre 2011

...Missine!



Poco tempo fa avevamo parlato di lamprede, in un post in cui le definivamo "pesci molto particolari". Anzi, come avevamo precisato, il termine "pesci" va piuttosto strettino a degli animali privi di mascelle, con bocca a ventosa, un'unica narice, pinne pari assenti, gran parte dei quali conduce vita parassitica succhiando il sangue ad altri pesci.
Possiamo tuttavia trovare qualche altra bestiaccia che susciti ancora più disgusto? Certamente! Si tratta, per l'appunto, degli organismi più imparentati con le lamprede tra quelli attualmente viventi: le missine.
Questa classe di agnati è formata interamente da specie marine, distribuite in gran parte dei mari del globo, per lo più a profondità rilevanti. A differenza delle lamprede, non hanno mai colonizzato le acque dolci, in primis a causa dell'incapacità di effettuare l'osmoregolazione: le missine, infatti, sono pressoché gli unici vertebrati isosmotici rispetto al mezzo in cui vivono. In poche parole, il loro corpo presenta lo stesso grado di salinità dell'acqua in cui sono immersi.
Gli occhi delle missine sono strutture fotosensibili molto semplici, incapaci di formare immagini ed utili solo a distinguere la luce dal buio. Altra stranezza tra i vertebrati acquatici, il fatto di aver perso (secondariamente, si presume) l'organo della linea laterale. Lungo i fianchi sono presenti altresì una serie di pori la cui funzione, affascinante ed orribile, sarà spiegata tra poco. Già il fatto che queste creature possiedano un sistema circolatorio dotato di ben cinque cuori è tutto un programma.
Le missine sono animali bentonici, che vivono sul fondo del mare scavando tane nel substrato molle. In genere si trovano gruppi numerosi di missine in sistemi di tane vicine tra loro. L'alimentazione si basa principalmente su invertebrati, pesci morti e cadaveri di varia natura, anche umana. O anche su animali non morti, che magari non si sentono troppo bene, specialmente quando vengono assaliti ed infestati da uno sciame di missine. Non è pertanto corretto definire la missina un parassita, come talvolta si legge: è più propriamente uno spazzino, che occasionalmente sa procurarsi fonti di cibo alternative.

Se un grosso pesce malandato si imbatte nel territorio delle missine, queste gli si avventeranno addosso penetrando nel corpo del malcapitato da tutti gli orifizi disponibili, specialmente le aperture branchiali. A questo punto entra in gioco la funzione dei pori laterali. Da qui infatti viene secreta una sostanza proteica concentrata in grado di assorbire all'istante un'immensa quantità di acqua, producendo così una massa impressionante di muco appiccicoso. Questa capacità "magica" delle missine è valso loro il nome anglofono di hagfish (pesce-strega). Un secchio d'acqua con una missina dentro si tramuta all'istante in un secchio di muco. Qui di seguito potete farvi un'idea di quello di cui sto parlando. Sconsigliato ai soggetti di stomaco sensibile...



La strategia di caccia di questi esseri fantascientifici è la seguente: penetrano nella faringe della preda e la soffocano producendo quantità spropositate di sostanza mucosa, finendo così per ucciderla e divorarla dall'interno. Come visibile nel filmato, queste secrezioni hanno anche una funzione difensiva, ma non è finita qui.
Il video presso questo link mostra sia l'efficacia dell'esplosione istantanea della massa mucosa contro i predatori, sia l'utilizzo della stessa per la cattura attiva di una preda affossata nella sabbia, la quale viene letteralmente soffocata dall'esterno:

http://www.inkblood.net/article-video-c-est-du-slime-de-myxine-87475302.html
 

Perfino le feci fuoriescono avvolte in una capsula mucosa, la cui funzione rimane ancora sconosciuta.
Nonostante prive di mascelle, le missine sono dotate di acuminati denti cornei in grado di strappare brandelli di carne. Come visibile in foto d'apertura, questi denti poggiano su una placca cartilaginea mobile simile ad una mandibola. La bocca è circondata da una sorta di tentacoli carnosi.
Una curiosità ulteriore è la capacità di agganciarsi alla preda e stapparne un pezzo annodandosi su se stesse e facendo leva sul proprio corpo. La stessa tecnica viene usata per liberarsi dalla presa di un predatore:



Nonostante tutto, le missine sono apprezzate in tavola in diversi paesi del mondo. Buon appetito...




martedì 13 settembre 2011

Lamprede!




"Pesci" molto particolari
Molti biologi e naturalisti rimangono assolutamente affascinati al cospetto di bestiacce la cui visione farebbe inorridire chiunque. Personalmente sono orgoglioso di appartenere a questa categoria (quella dei naturalisti bizzarri, non degli animali orrendi, o almeno così spero) e fin dalla tenera età sono sempre andato in cerca di qualsivoglia organismo repellente si potesse trovare per boschi e fiumi. Tra tutti gli animali che si possono incontrare nelle nostre acque, quelli che maggiormente hanno esercitato su di me un fascino morboso sono probabilmente le lamprede. Viste da molto lontano potrebbero ricordare un'anguilla o una murena, a seconda delle specie, ma in realtà non c'entrano niente con le suddette (ricordo la lettera di un lettore, anni fa, rimasto perplesso e inorridito di fronte al ritrovamento di una lampreda, il quale domandava se si potesse trattare di un'anguilla mutante).
Per stabilire se le lamprede siano pesci o meno, basta mettersi d'accordo sulla definizione di “pesci”. Questa parola attualmente non ha più un valore sistematico, ma ovviamente rimarrà sempre nell'uso tradizionale ad indicare, generalmente, tutti i vertebrati non tetrapodi (tutti quelli che non ha quattro zampe, in linea di massima). Gli agnati, questa è la classe di appartenenza delle lamprede, sono privi di mascelle (in greco: a-gnatos = senza mascelle), di scheletro osseo e anche di vertebre vere e proprie. Il cranio è costituito un cestello di trabecole cartilaginose che forniscono una sostegno, per quanto molto flessibile, alla regione cefalica. Ciononostante esse sono da considerare vertebrati a tutti gli effetti, per via di altre caratteristiche che non sto qui ad elencare. Le lamprede, assieme alle ancor più strane missine, discendono direttamente dai primissimi vertebrati comparsi sulla terra quasi 500 milioni di anni fa, gli ostracodermi, gli stessi che in seguito hanno dato origine agli gnatostomi (vertebrati dotati di mascelle). La bocca delle lamprede ha la forma di un disco munito di numerosi denti cornei acuminati, apparato adibito all'adesione ai pesci ospiti che ha valso loro il nome di ciclostomi, cioè “dalla bocca circolare”. Le lamprede adulte infatti conducono per lo più una vita da parassiti su grandi pesci marini.
Ai lati del capo, dietro gli occhi, si aprono sette camere branchiali in grado di pompare acqua in entrata ed in uscita.
A differenza di quanto avviene negli altri pesci, la bocca non è infatti disponibile per l'ingresso di acqua quando è utilizzata per aderire all'ospite. Altre differenze rispetto agli gnatostomi sono la presenza di una sola narice, in posizione dorsale mediana, e l'assenza di pinne pari. Insomma, le particolarità di questi animali sono molte.