lunedì 15 novembre 2010

Siluro - abbondanza e alimentazione negli areali di introduzione

Un siluro particolarmente affamato e la sua scarsa abilita' nel selezionare prede

E' un dato triste che questo blog riceva la maggior parte delle sue visite sull'argomento siluro.
Nonostante il Silurus glanis sia stato uno dei motivi per cui ho aperto il blog ritengo che ci siano molti altri argomenti interessanti da leggere qua dentro, ma pare che la maggior parte degli altri argomenti non attraggano ricerche di google o visitatori come fa questo pesce. Evidentemente e' diventato uno dei punti controversi (e pertanto piu' amati) del panorama della pesca nazionale.

Se ne e' gia' parlato abbastanza e francamente credo sia controproducente intavolare un discorso articolato e informato su quest'argomento. E' un po' la teoria della montagna di merda (scusate il francesismo) applicata alla biologia dei pesci. Qualcuno parte con informazioni imprecise o fuorvianti (vedi il caso dei fossili o dell'elettropesca) e agli altri tocca spendere un sacco di tempo per spiegare con calma e riferimenti letterari che le cose non stanno proprio cosi'. Spalare la merda (ops, di nuovo) e' un esercizio stancante e molto piu' difficile che produrla, il produttore ha cosi' un netto vantaggio sullo spalatore.

Premetto che odio dover tornare a parlare di siluro. Penso di aver gia' speso inchiostro elettronico a sufficienza sull'argomento ma questo e' un aggiornamento quasi doveroso.


lunedì 8 novembre 2010

Luccio gassato? No grazie..

Lo spritz macchiato al luccio, ricetta tipicamente veneta

Seguendo recenti dibattiti con altri angler su come maneggiare correttamente un luccio ho deciso di scrivere una serie di articoli che riassumono i punti piu' controversi della questione e cercano di dare una possibile soluzione alla luce di tutti i dati considerati.
Non intendo convincere nessuno che questi siano gli unici modi corretti di gestire le proprie catture, soltanto analizzare problemi legati alla pesca sportiva ed al catch&release in generale. Se poi qualcuno dovesse ripensare alle proprie azioni e cambiare idea, bene, avro' fatto un po' piu' di chiarezza.

Gassed up (gassato) e' un termine usato dagli angler americani per indicare i pesci che, pescati in profondita', non riescono a mantenersi dritti e a nuotare negli strati piu' profondi.
Non sempre un pesce con questo problema e' facilmente identificabile fisicamente, la vescica natatoria puo' essere rigonfia e quindi lo si nota per la pancia gonfia e turgida ma puo' anche non esserlo e si puo' diagnosticare dal semplice fatto che il pesce non riesce a mantenere l'assetto normale o a tornare verso il fondo.

Molti pescatori hanno constatato che si possono presentare casi di quest'ultimo tipo anche in pesci che sono stati catturati in zone poco profonde. Di solito sono attribuibili piu' alla stanchezza indotta dal combattimento che alla disfunzione della vescica natatoria anche se c'e' chi ha teorizzato che sia proprio il combattimento, con un meccanismo ignoto, a provocare la disfunzione della vescica.

Una soluzione semplice a questo problema e' quella di ridurre il piu' possibile i tempi di combattimento grazie ad attrezzature adeguate per quanto riguarda i casi in acque basse. Per i lucci allamati in profondita' pero' sarebbe controproducente diminuire il tempo di recupero perche' salirebbero troppo velocemente aggravando il problema o perfino aumentare il tempo di recupero per via dei danni da acido lattico.
Non tutti i lucci allamati in profondita' e recuperati in fretta sviluppano questa sintomatologia ma e' chiaro che se si volesse tutelare completamente il pesce non si dovrebbe andare a pescarlo su profondita' elevate.

Ma siamo pescatori e per quanto attenti all'ambiente ci piace anche prendere i pesci. Quindi come fare?

venerdì 5 novembre 2010

Candiru' - Il pesce che non vorreste mai incontrare


La BBC e una "ricostruzione" di come agisce un candiru' - a parte stringere le gambe credo che le riprese in acquario siano di un certo effetto

Visto che siamo in tema horror la puntata di pesci dal mondo non poteva che parlare di questo piccolo pescegatto amazzonico.

Il candiru' e' un piccolo pescegatto (lungo in media meno di una decina di centimetri) tristemente famoso per la sua capacita' di parassitare le branchie di pesci piu' grandi e, come mostra la ricostruzione nel filmato, anche l'uomo (pur se accidentalmente). Individua il bersaglio riuscendo a seguire controcorrente l'acqua delle branchie (guidato dall'urea) e installandosi grazie alle spine pettorali e dorsali si nutre del sangue delle sue vittime. Ovviamente non essendo in grado di distinguere bene il bersaglio potrebbe seguire un'altro tipo di corrente contenente urea..

In realta' la maggior parte dei resoconti di parassitismo sugli uomini sono storie di seconda o di terza mano e non sembra che nessuno degli autori scientifici abbia davvero mai osservato la cosa. Ovviamente non e' che ci sia da aspettarci niente di diverso, stiamo parlando di zone dove la comunicazione e le strutture sanitarie scarseggiano.
Per fortuna Paulo Petry, un ittiologo specializzato in pesci tropicali, ha portato nel 1997 qualche prova concreta. Foto e resoconto dettagliato di un'operazione chirurgica (in endoscopia) per rimuovere uno di questi pesciolini.Vi risparmio le foto per non rovinarvi il fine settimana.

Candiru' fotografato da Ivan Sazima

Piu' prosaicamente c'e' un'altra preziosa lezione da imparare da questo pescetto. Nel suo articolo "Candirú: Urinophilic Catfish, Its Gift to Urology" John Herman spiega di come gli indigeni usino una combinazione di estratti di piante locali per curare questa particolare parassitosi. Le stesse sostanze possono essere usate nella cura di altre malattie come i calcoli renali.

Ultima nota di colore la merita la pubblicazione di un articolo-burla "Fish-based security system for the South Pacific" o qualcosa del genere dove si proponeva di immettere piranha, anguille elettriche e candiru' in un fossato scavato attorno alla casa per fermare gli intrusi.
L'articolo firmato con divertenti nomi di fantasia affiliati ad ancor piu' improbabili istituti era stato pubblicato come scherzo sul sito delle Comunita' del Sud Pacifico. Evidentemente a FishBase non hanno il senso dell'umorismo visto che e' ancora citato nella pagina relativa alla specie come riferimento bibliografico.
Che serva di monito per controllare 2 o piu' volte quello che si legge a riferimento di un'affermazione.

Sono riuscito a scrivere tutto l'articolo senza scrivere una sola volta le parole "topiche", anche se avrebbero potuto aumentare a dismisura gli accessi al blog. Come mi merito questo fine settimana!

L'articolo e' stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale

lunedì 1 novembre 2010

Linfosarcoma - Halloween Special

Cattura di quest'estate, anche se l'atmosfera e' autunnale.. (grazie ad Andoni per la foto nonostante il tempo pessimo)

Halloween e' appena passato e le acque si stanno raffreddando. E' un buon momento per la pesca al luccio ed e' anche un buon momento per i lucci.

Perche'?

Non vi e' mai capitato di vedere o prendere voi stessi un luccio con mostruose escrescenze rosee, spesso sanguinanti, sulla testa o sulla pelle? Quando l'avete preso?
Ne avete mai pescato uno cosi' in estate/inverno?

Andiamo a dare una risposta a ciascuna di queste domande. E qualcosa di piu'.

mercoledì 27 ottobre 2010

Luccio - ulteriori azioni di gestione

Semina di luccetti? Forse si' e forse no..

Finora abbiamo parlato spesso di management delle popolazioni ma per lo piu' sul lato della regolamentazione della pesca dilettantistica ma abbiamo tralasciato praticamente tutti gli altri aspetti di gestione di una popolazione.

Proseguendo con il discorso cercheremo quindi di toccare, piano piano, tutti gli altri aspetti come immissioni di novellame, protezione degli areali di frega etc.

Continuiamo a fare riferimento all'esempio del luccio che, lo ricordo, essendo un pesce predatore "medio" in tutti i sensi e' un buon modello per parlare di questo argomento.

venerdì 15 ottobre 2010

Pesci dal mondo - Pesci con gli occhi a barile


Immagini di un pesce con gli occhi a barile (trasmesse dal National Geographic e filmate dal Monterey Bay Acquarium)

Con questo post vorrei iniziare una nuova serie (come se quelle in sospeso non bastassero).
L'obbiettivo principale della serie Pesci dal Mondo vuole essere quello di fare una carrellata delle varie forme che l'animale "pesce" puo' assumere, selezionando di volta in volta una caratteristica interessante e magari poco conosciuta.

Oggi parliamo degli Opisthoproctidi, una famiglia relativamente poco conosciuta di pesci abissali i cui occhi a forma di barile sono incassati nella testa in posizione verticale. In questa maniera i pesci riescono a distinguere le silouette degli organismi che gli passano sopra. Sono pero' anche in grado di ruotarli in avanti, almeno per vedere cosa stanno mettendo in bocca.
Nel filmato il pesce (Macropinna microstoma) ha gli occhi dentro la testa e vede attraverso la capsula cranica (molle) grazie alla trasparenza della stessa. Seppure noto da decenni e' stato difficile da filmare vivo e nel suo ambiente naturale.

Provero' a non mettere solo pesci abissali (anche se loro stravincono) promesso.

domenica 3 ottobre 2010

Ghoti/Gothi - Conference

Il sottoscritto in un convegno internazionale, l'anno scorso, per fortuna la sala non era completamente vuota..

Essendo impegnato con altro non ci sono stati molti aggiornamenti sul blog ultimamente, ne' ce ne saranno la settimana prossima visto che sono in trasferta per un convegno..

Pertanto oggi post minimale e piu' ironico che altro.

Avete presente cosa sono i gothi?