mercoledì 14 febbraio 2018

Run to the hills - alloctoni e acque degradate spingono gli autoctoni verso le colline (o all'estinzione locale) 2/2

Nel precedente articolo di questa serie avevamo visto quale fosse il contributo relativo delle specie alloctone nel condizionare le specie autoctone, anche a distanza di molti anni dall'invasione iniziale.

Ma e' tutto perduto? Si puo' fare qualcosa a riguardo?


Come sempre, le grandi generalizzazioni lasciano il tempo che trovano e occorre andare un po' sul pratico e nel dettaglio perche' le cose abbiano un senso concreto.

giovedì 8 febbraio 2018

Run to the hills - alloctoni e acque degradate spingono gli autoctoni verso le colline (o all'estinzione locale) 1/2


Nell'articolo precedente avevamo visto come in Emilia-Romagna ci fossero alcune localita' dove la fauna ittica era totalmente alloctona.

Se vi ricordate pero', c'erano molte altre localita' dove la distribuzione di autoctoni e alloctoni si sovrapponeva. In queste zone il numero e l'abbondanza delle varie specie e' parecchio variabile, in alcuni punti vi sono soltanto pochi individui di poche specie alloctone mentre in altri la situazione e' completamente all'opposto.

Sono aree ideali per cercare di capire come agiscano le interazioni tra specie sullo sfondo delle condizioni ambientali.

Sigla!



martedì 9 gennaio 2018

Un alieno tira l'altro

Anche gli alieni hanno diritto alla loro diversita' (by Krulos on Deviantart)

Oggi vi voglio parlare di un piccolo e semplice articolo che nasconde una notizia tanto eclatante quanto allarmante (anche se, purtroppo, vecchia).

Parte da dati vecchi perche' dopo il 2005 la regione ER non ha piu' fatto una carta ittica. Forse partendo dall'idea rivoluzionaria che e' piu' facile gestire le risorse naturali se nessuno sa veramente come sono messe...ma piu' probabilmente e' semplicemente a causa dalla triste, cronica mancanza di fondi per il settore della gestione e conservazione naturalistica.

Pero' tra il '98 e il 2005 ogni provincia ha censito le proprie acque, facendo una lista dei pesci presenti e della loro abbondanza. Molti anni dopo, qualcuno dotato di buona volonta' e tanta, tanta pazienza (no, non sono io, decisamente) si e' sciroppato tutte le scartoffie per portare questi dati alla luce.

mercoledì 13 dicembre 2017

Riproduzione naturale.. ma in condizioni artificiali


A tostolo’, tu m’hai provocato..

Forse vi ricorderete l’articolo sulla riproduzione della carpa erbivora in Italia pubblicato qualche tempo fa sul mio blog. No? Allora forse e’ il caso che andiate a rileggerlo (Provare l'improbabile - scienza investigativa), visto che questo articolo e’ l’ideale continuazione di quello.

Per la carpa erbivora ci eravamo “limitati” a provare scientificamente che una riproduzione naturale avvenisse anche in Italia, zona considerata da tutti per piu’ di 30 anni non adatta alla riproduzione. Gia’ questa notizia avrebbe dovuto far saltare sulla sedia piu’ di una persona, ma ovviamente non tutti leggono questo blog (o gli articoli scientifici correlati).
Stavolta ci siamo spinti un attimo piu’ in la’, cercando di spiegare come e perche’ fosse possibile.. Sigla!

sabato 1 aprile 2017

Paperfish chiude



Paperfish e' un hobby che mi ha insegnato molto, ma e' arrivato il momento di voltare pagina.

Non riesco piu' a trovare il tempo (o forse solo lo stimolo) per continuare a scrivere.

Smetto e basta (forse).

lunedì 5 settembre 2016

Introdurre pesci equivale a fertilizzare un lago?



E siamo (finalmente) arrivati all'ultima (si spera) puntata dedicata agli articoli che ho pubblicato di recente.

Nella prima puntata abbiamo visto come le trote alloctone siano ironicamente composte in larga parte da materia alloctona all'ambiente acquatico. Nella seconda parte abbiamo visto che la loro predazione sugli organismi acquatici ha effetti che si ripercuotono fino a modificare l'intera fauna degli invertebrati. Poi abbiamo visto come la predazione su animali terrestri sia variabile durante la stagione, ma non dipenda dalla densita' della popolazione di pesci.

Dopo aver visto tutti questi risultati dovremmo essere pronti per affrontare l'argomento piu' succoso. E per succoso intendo in realta' schifoso.

Infatti l'idea e' piuttosto semplice.
Abbiamo un piccolo laghetto dove la densita' di pesci e' eccessivamente alta (circa 100 volte quella che si riscontra in altri laghi alla stessa latitudine!) probabilmente grazie al consistente supporto fornito dagli animali terrestri. Ma tutti sti pesci, oltre a mangiare, dovranno pur cagare no?

E' infatti una delle grandi leggi di natura che chi non caga esplode ("chi no caga sciopa!", come dicono in Veneto) e dato che le trote non sono di certo esplose devono aver cagato un bel po'.
Ora, chiunque abbia coltivato la terra, o anche solo un vaso di begonie, sa benissimo che la merda concima, e la merda di trota non fa eccezione.

In questo caso ad essere concimati non saranno fiori ma il principio e' lo stesso per le piante acquatiche, indipendentemente dalle loro dimensioni, dal microscopico al macroscopico. Le trote, nutrendosi di animali che vivono sul fondo o di animali terrestri mettono in circolo con le loro deiezioni una quantita' di nutrienti che possono fertilizzare l'acqua del lago, inducendo delle fioriture algali.
Quindi la domanda sorge spontanea: se metto piu' di cento trote in un piccolo lago saranno sufficienti a fertilizzare le forme di vita vegetale e cambiarne la composizione?

lunedì 23 maggio 2016

La predazione dei pesci su animali terrestri dipende dalla stagione ma non dalla competizione


Un lemming in acqua, sara' il prossimo pasto facile per qualche pesce? (Foto @Olli Saari)

No, anche se dal titolo potreste pensarlo, non si tratta dell'ultimo articolo della dottoressa Grazia Arcazzo (PhD).
E' una delle mie ultime pubblicazioni, e se portate pazienza vi spiego perche' e' un risultato molto meno scontato di quello che sembra.

Se vi ricordate il primo articolo di questa serie (Le trote alloctone sono fatte di materia alloctona) avevo provato, con tecniche abbastanza innovative, che sul lungo periodo le trote si cibavano di molte prede terrestri, molto piu' di quanto ci si poteva aspettare.

Dimenticatevi per ora del fatto che l'introduzione delle trote abbia cambiato la comunita' degli invertebrati nel lago (le conseguenze le vedremo piu' avanti) e concentriamoci di nuovo sul tema del primo articolo.

Le prede terrestri erano principalmente due: roditori e insetti adulti. Le popolazioni di roditori subiscono grandi fluttuazioni annuali, e dato che la percentuale di energia terrestre immagazzinata nei tessuti e' costante, nel primo articolo avevamo ipotizzato che, negli anni in cui i roditori sono poco abbondanti l'alimentazione venizze integrata maggiormente con insetti adulti.

Ma e' poi vero? Siccome non mi piace lasciare domande in sospeso mi sono lanciato in un nuovo studio.