giovedì 8 febbraio 2018

Run to the hills - alloctoni e acque degradate spingono gli autoctoni verso le colline (o all'estinzione locale) 1/2


Nell'articolo precedente avevamo visto come in Emilia-Romagna ci fossero alcune localita' dove la fauna ittica era totalmente alloctona.

Se vi ricordate pero', c'erano molte altre localita' dove la distribuzione di autoctoni e alloctoni si sovrapponeva. In queste zone il numero e l'abbondanza delle varie specie e' parecchio variabile, in alcuni punti vi sono soltanto pochi individui di poche specie alloctone mentre in altri la situazione e' completamente all'opposto.

Sono aree ideali per cercare di capire come agiscano le interazioni tra specie sullo sfondo delle condizioni ambientali.

Sigla!




Anche guardando semplicemente la mappa di questi siti si nota subito una cosa, sono distribuiti abbastanza uniformemente nelle acque del piano di tutta la regione, fino alla zona collinare, ma non ci sono zone di sovrapposizione nelle montagne dell'appennino.

La distribuzione geografica dei siti con specie autoctone e alloctone, insieme al reticolo idrografico (sopra) e al rilievo montuoso (sotto)

Ma come si fa a capire quali sono i fattori che regolano la distribuzione delle specie?
E come risolvere quali sono quelli piu' rilevanti?

Fortunatamente esistono delle analisi che, per quanto complesse, hanno risultati facilmente comprensibili. Queste analisi sono in grado di masticare i dati relativi alla qualita' chimico-fisica dell'acqua, alla geografia e alla presenza ed abbondanza delle varie specie; una volta masticati e digeriti, l'analisi stila un responso su quali siano i fattori principali che regolano la distribuzione delle specie.

Siccome specie alloctone e autoctone si influenzano a vicenda abbiamo diviso l'analisi in due parti.

L'effetto dell'ambiente e delle specie alloctone sugli autoctoni (a) e di ambiente e specie autoctone sugli alloctoni (b)

Il risultato principale e piu' evidente e' che le specie autoctone subiscono una maggiore influenza da questi elementi, e soprattutto dalla loro sinergia, di quanto siano influenzate le specie alloctone. In effetti le specie alloctone sono una delle maggiori cause che influenzano la distribuzione degli autoctoni, al pari dell'eutrofizzazione o della temperatura dell'acqua. A loro volta le specie alloctone sono meno influenzate dai fattori ambientali.

L'analisi e' anche in grado di "stilare una classifica" dei fattori piu importanti all'interno di queste categorie e di dirci se questi singoli fattori influenzano positivamente o negativamente le varie specie. Ma questa parte ve la risparmio se no non finiamo piu'.

La spiegazione di questo fenomeno, che potrebbe essere controintuitivo, e' data dal fatto che al momento dell'analisi l'invasione aveva avuto piu' di 30 anni per svilupparsi e quindi stiamo guardando il prodotto di almeno 30 anni di interazioni tra specie ed ambiente.

Nelle acque del piano si e' assistito ad una trasformazione che abbiamo chiamato "Danubification", una trasformazione delle comunita' originarie in comunita' ittiche dominate da specie di origine danubiana. L'invasione si e' pero' arrestata in qualche modo nella pedemontana, probabilmente per la presenza di sbarramenti e per via delle diverse temperature dell'acqua.

Come nella canzone degli Iron Maiden, all'arrivo degli invasori le specie che potevano farlo sono fuggite verso le colline, mentre le altre si sono fortemente ridotte o si sono estinte.



Giustamente avrete molte obiezioni e sarete pronti a dire che non abbiamo considerato questo o quell'altro fattore. L'inquinamento, il bracconaggio, la regimazione dei corsi d'acqua, il degrado ambientale, i cormorani...e ce ne sono sicuramente tanti altri.

Sarei il primo ad essere interessato a capire meglio come quelli che abbiamo analizzato si rapportano agli altri fattori. Spero di leggere altri lavori che approfondiscano o perfino smentiscano quanto abbiamo gia' fatto.
Questo articolo l'ho fatto da disoccupato e senza fondi, e se ce l'ho fatta io potete farcela sicuramente molto meglio voi..



Nella prossima parte, vedremo come un'ulteriore analisi potrebbe essere utile per prioritizzare gli interventi di conservazione. Ma non preoccupatevi, non conterra' nessuna raccomandazione sulla gestione, un argomento che non toccherei nemmeno con un lungo palo anche se fosse utile.

Riferimenti bibliografici:

Milardi et al. 2018 Run to the hills: exotic fish invasions and water quality degradation drive
native fish to higher altitudes. Science of the Total Environment
(link alla pubblicazione, purtroppo questa volta non liberamente disponibile)

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